EVVIVA: Se in albergo avete un dipendente litigioso, guai a licenziarlo
Avete un dipendente turbolento? Uno che litiga dalla mattina alla sera con i suoi colleghi? Attenti a quello che fate, perchè non lo potete licenziare. E pazienza se, per il quieto vivere, il capo ha dovuto trasferire dei dipendenti in altri reparti.
In un albergo di Saint Vincent lavora Addolorata, una cuoca che era stata licenziata perchè tra un piatto e l'altro, quotidianamente si metteva a litigare con i colleghi in cucina.
La Sezione Lavoro della Cassazione le ha dato ragione ed ha obbligato l'albergatore a riassumerla.
Il licenziamento era stato confrmato siadal Pretore di Aosta, in primo grado, sia dal Tribunale, nel secondo grado di giudizio. I giudici valdostani, infatti, sentenziavano: ''il licenziamento della signora e' giusto poiche' ha determinato una grave situazione di tensione nell'ambiente di lavoro, di modo che la presenza stessa della dipendente costituiva elemento perturbatore dell'attivita' lavorativa''. Ma Addolorata R., sentendosi ingiustamente punita, si e' opposta fino in Cassazione. ''Non possono licenziarmi, in fondo erano i colleghi a provocarmi. Perche' punite soltanto me?''.
Ed ora la Suprema Corte, accogliendo il ricorso di Addolorata R. ''per quanto di ragione'', cassando la sentenza impugnata e rinviando alla Corte d'appello di Torino, si e' cosi' espressa: ''La Corte di merito avrebbe dovuto valutare la gravita' della mancanza contestata. In particolare accertando se la mancanza in questione fosse oggettivamente idonea a ledere in modo grave la fiducia riposta dal datore di lavoro nel dipendente, in modo da giustificare la sanzione espulsiva''.
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